Ringrazio le persone che hanno stimolato la necessità di scrivere quanto segue.
Nel Buddhismo ci viene insegnato che tutto è Maya, illusione che genera attaccamento, e che il nostro Cuore deve imparare a diventare Vuoto; la tecnica meditativa Chan a questo mira. Il Cuore dal canto suo, se non coltivato, crea falsi cuori ed accresce il desiderio che riempirà il Cuore fomentando le illusioni che gli impediranno di arrivare ad essere vuoto.
Nel Confucianesimo rispettare i riti, Li, è una pratica tenuta in alta considerazione per raggiungere e mantenere l’Armonia. I riti contemplano e considerano in modo imprescindibile il rispetto dei ruoli e delle gerarchie. In base a ciò si instaura un rapporto Maestro/Allievo di reciproco rispetto, apprendimento, fiducia. Maestro/Allievo fanno dono di qualcosa di prezioso che ricevono dando. Attraverso passione, impegno e gratitudine da parte di entrambi, la conoscenza tramandata maturerà, porterà frutti e continuerà.
Nel Taoismo troviamo un principio, a mio modo di vedere, straordinario e difficile da attuare. Agire lasciando andare, agire senza azione e senza scopo razionale, accettare quello che viene, quando viene. Anche il principio Wu Wei richiede il Vuoto; una mente non razionale ma attenta che sa ed aspetta solo di essere risvegliata. Ma non può essere una mente calcolatrice che vive dell’esperienza nel PASSATO e si proietta nel FUTURO. La mente che è richiesta è quella che vive del momento e cavalca, cercando l’equilibrio, la situazione PRESENTE.
Oggi anche gli stili tradizionali di Kung Fu hanno difficoltà, non a mantenere l’aspetto tecnico che con il tempo si è addirittura evoluto, ma a mantenere quell’aspetto irrazionale che scava nell’inconscio e aiuta a formare il nostro vero essere. Si è persa quella piccola, grande, magia.
Che senso avrebbe nei nostri giorni praticare il Kung Fu?
Ma mantenendo un Cuore Vuoto, rispettando riti e gerarchie, entrando nello spirito del Wu Wei, la magia del Kung Fu viene mantenuta e perpetrata nell’insegnamento; nel rapporto Maestro/Allievo e nel rapporto con la nostra vera essenza. Quale momento migliore per vivere questa magia se non durante l’insegnamento/apprendimento di una nuova forma? Di un nuovo racconto scritto tanti anni fa con il corpo e la mente, usando infinita passione ed impegno.
Non voglio perdere o sporcare questa magia né come Allievo, né come Maestro, perché questa è la magia che mi ha nutrito per tutto questo tempo e nutre ancora la mia passione.
Sergio, Aprile 2021